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venerdì 10 aprile 2020

Il Giudizio. "E tutti accorrevano a Lui ed Egli seduto li ammaestrava". Gv 8 Vs 2 7/Gennaio/1984

Dio, il Principio che opera in tutto, arriva un certo momento in cui si rivela ed è il Pensiero di Dio in noi.
Si rivela nell'alba.
Se però in noi non abbiamo messo Lui al centro della nostra vita, prima che si riveli, questo non fa altro che farci costatare la nostra impossibilità a seguirlo e quindi non fa altro che giudicarci.
Noi restiamo giudicati dallo stesso Pensiero di Dio quando si evidenzia in noi.
Quel Pensiero di Dio che parla a noi in tutto e che invitava noi a metterlo dentro di noi, là in quel campo in cui le cose non avvengono senza di noi (il nostro interno), quello stesso Principio, quello stesso Verbo diventa per noi motivo di giudizio.
Gesù lo dice chiaramente che il Giudizio sta in questo: "La Luce splende fra le tenebre ma gli uomini hanno preferito le tenebre alla Luce".
Preferire le tenebre alla Luce, vuole dire non desiderare di capire.
Vuole dire rifiutare la Verità.
La Verità si annuncia a noi, si annuncia a noi senza di noi.
Ma la Verità invita noi ad interessarci di Sé.
Chi alla Verità preferisce le tenebre, preferisce cioè non capire, rifiuta la Verità.
In questo rifiuto alla Verità, nasce, sorge il Giudizio.
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