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venerdì 10 aprile 2020

La notte dell'ascolto di Dio. "Ma all'alba, Gesù tornò di nuovo nel tempio".Gv 8 Vs 2 1.Gennaio.1984

Dio ha creato il giorno e la notte prima di creare l'uomo e prima che l'uomo peccasse, non dobbiamo quindi ritenere la notte una espressione o un segno del peccato originale.
La notte, nel disegno di Dio è indipendente dal peccato dell'uomo e va contemplata quindi nel Pensiero di Dio, indipendentemente dal peccato dell'uomo, poi ci sarà anche una notte che è effetto del peccato dell'uomo.
La notte, ricordiamo sempre che è un mutamento che avviene in ognuno di noi, la notte voluta da Dio, rappresenta il silenzio di tutte le creature, il silenzio di tutti i segni.
Durante il giorno ci sono le creature che giungono a noi e sono i segni di Dio che si presentano a noi, sono Parole di Dio che arrivano a noi durante il giorno, poi viene la notte e la notte rappresenta il silenzio, creature che si allontanano da noi, parole che tacciono che non si fanno più sentire, perché questo?
È il tempo della pausa, anche nella musica c'è il suono e c'è la pausa, il suono rappresenta il giorno e la pausa rappresenta la notte, perché? Proprio la pausa dà maggior valore a quello che è il suono.
E così anche nella Parola di Dio, tutta la creazione di Dio è un opera musicale ed è fatta di parole e di silenzi.
La parola è necessaria ma anche il silenzio è necessario, perché? Per evidenziare la parola affinché l'uomo possa prendere coscienza di quello che ha ascoltato della Parola di Dio che gli è arrivata.
Quindi abbiamo Dio che parla ed abbiamo Dio che tace affinché l'uomo prenda coscienza di quello che ha udito.
La notte quindi è fatta per questo, affinché l'uomo raccolga nel Pensiero di Dio, quello che ha udito durante il giorno.
Questa è la notte che procede dall'ascolto di Dio.

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