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giovedì 9 aprile 2020

Restare nella Parola.

"Sarete veri miei discepoli se resterete nelle mie parole". Però noi possiamo pensare che sia un problema di memoria, di ricordare le sue parole. Allora le scrivo, le registro. No, non è così. Si resta nelle parole in quanto ci si impegna ad approfondirle, per conoscere il suo pensiero. Noi restiamo in una cosa, in quanto dedichiamo il pensiero a quella. In quanto impegniamo il nostro pensiero in quella. Impegno il mio pensiero in quella parola, per arrivare a capire qualche cosa. Ma se io non sono interessato a capire, posso ricordarlo e ripeterlo mille volte ma intanto il mio pensiero è occupato in altro. A un certo momento mi accorgo che è tutto uno sforzo inutile. Lavoro a freddo. Quello non mi prende, io sono preso da altro. Perché noi siamo presi là, dove il nostro pensiero si impegna. Lì noi restiamo presi, noi siamo attratti dal nostro pensiero. Se il nostro pensiero quindi si impegna in Dio, per conoscere, per capire quello che Dio gli ha fatto arrivare (segno), se noi ci impegniamo per capire quello che Dio ci ha dato, capire il suo pensiero, allora lì impegniamo il nostro pensiero. Allora restiamo. In caso diverso no.
Il Signore non osserva le tue parole ma osserva dove tu hai il pensiero. Dio guarda ciò in cui tu occupi il tuo pensiero. Perché è lì il tuo cuore (interesse). Ed è anche lì la tua vita, cioè, noi viviamo veramente ed abbiamo veramente presente ciò cui dedichiamo il nostro pensiero, questa è la caratteristica dell'uomo. Dove c'è il suo pensiero, lì è veramente la presenza. Tutto il resto è tutto contorno.

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